About

sabato 22 settembre 2012

Depressione, il sesso orale aiuta le donne a curarla


depressione-sesso-orale-aiuta-donne-curarla
Di come superare la depressione se ne parla in abbondanza, il sesso orale aiuta le donne a curarla o, quanto meno, a ridurre i rischi di sprofondare in uno stato di prostrazione. A questo risultato sono arrivati i ricercatori della State University di New York, dopo aver analizzato con molta attenzione la vita sessuale di 293 donne.

Le abitudini sessuali delle donne sono state rapportate al loro umore e allo stato di benessere psicofisico delle donne che praticano sesso orale. Ebbene, i risultati sono stati sorprendenti, coloro che sotto le lenzuola praticano quel che non si può dire, sono meno soggette alla depressione.
Gli esperti spiegano che il liquido seminale contiene sostanze chimiche che influiscono positivamente sull’umore delle donne: serotoninina, melatonina, cortisolo e ossicitina, tutti elementi che vengono comunemente usati in farmocologia per contrastare malumore e insonnia.
Praticando il sesso orale, insomma, si possono buttar via gli antidepressivi a favore di un prodotto naturale. Gli altri risultati della ricerca americana dicono che le donne con una stabilità sentimentale che non usano contraccettivo, sono interiormente più rilassate.
Fra i tanti benefici del sesso che, ricordiamo, fa produrre endorfine, anche poterlo considerare un rimedio naturale contro il mal di testa, l’insonnia, regala benessere psico fisico, fa dimagrire, ai quali si aggiungono le proprietà antidepressive. Non ci resta che dire, fate sesso a volontà, se fa star bene, perchè no?

Allan Taylor ha curato il cancro con dieta verde


allan-taylor-curato-cancro-dieta-verde
Allan Taylor ha curato il cancro al colon con una dieta verde; l’ex ingegnere 78 anni, a cui era stato detto che il suo cancro al colon era incurabile non si è arreso ed ha deciso di combatterlo cambiando radicalmente la propria dieta. L’uomo ha iniziato a cercare sul web quante più info possibile e ha quindi sostituito le carni rosse e latticini con 10 porzioni di frutta e verdura crude al giorno; ha in altre parole iniziato a seguire una sorta di dieta verde.
Nel nuovo menu di Allan Taylor erano presenti anche spezie come il curry, orzo selvatico in polvere, semi di albicocca e integratori di selenio; questa dieta gli costava 30 £ alla settimana. Il signor Taylor lo scorso mese di aprile era venuto a conoscenza del peggioramento delle sue condizioni fisiche:  nonostante l’intervento cui si era sottoposto e la chemioterapia il tumore si era continuato a diffondere arrivando all’intestino tenue e non lasciava scampo. Purtroppo il cancro era inoperabile.
Tuttavia ad agosto, dopo aver iniziato a seguire questa dieta verde al signor Allan Taylorè arrivata una lieta notizia: il cancro era scomparso. Dagli esami radiografici era emerso come dell’anomalia non ci fosse più traccia. Racconta:
Ero determinato a mantenere un atteggiamento positivo
Così ha iniziato a digitare sui motori di ricerca espressioni come “cure per il cancro del colon” ed ha usato poi le info trovate insieme ad aerlcuni consigli del suo negozio di alimentari di fiducia per creare questa specie di dieta verde. Dieta che al signor Allan Taylor sembra aver salvato la vita.


Fonte

Riconoscere le intolleranze alimentari, quali sono i sintomi inequivocabili



Le intolleranze alimentari sono un problema molto diffuso e purtroppo anche poco diagnosticato. Non è facile, infatti, isolare l’alimento che causa determinati disturbi. Quali però possono essere i sintomi principali? In linea di massima l’intolleranza si manifesta con dolore addominale, accompagnato da gonfiore. Spesso dopo un aver pranzato o cenato, ci sono attacchi momentanei di diarrea o stipsi.
Le intolleranze però possono dare anche stanchezza, flatulenza, alitosi, naso colante e occhiaie. Si parla davvero di disturbi molto fastidiosi e alcune volte anche imbarazzanti, perché si scatenano all’improvviso, nei momenti meno indicati e – seppur momentanei – causano dei malesseri forti. Come bisogna comportarsi?
L’intolleranza più diffusa è quella al lattosio, anche perché gli adulti perdono gli enzimi che favoriscono la digestione di questo zucchero, ma c’è anche l’intolleranza alla soia, alle uova o al glutine. È molto importante isolare i cibi e testare la reazione del corpo. Si chiama dieta a eliminazione ed è sicuramente un impegno lungo e complesso, ma è l’unica cosa davvero utile e soprattutto efficace. Se preferite, chiedete al vostro medico di fare dei test specifici.
Esiste il Breath Test per l`intolleranza al lattosio, che come abbiamo accennato dà diarrea, dolore addominale anche acuto e gonfiore, mentre per la celiachia esistono dei test del sangue. C’è poi il Prick test, che consiste nel porre alcune gocce di allergene sulla pelle per verificare la reazione entro 20 minuti. Questi esami che abbiamo appena citato sono perfetti per le allergie, per le intolleranze non c’è nulla di realmente attendibile e questo purtroppo mette in dubbio la natura di alcuni disturbi.

Come eliminare lo stress quotidiano a casa e al lavoro


eliminare-stress-quotidiano-casa-lavoro
Affrontare gli avvenimenti della vita, è difficile e faticoso, abbiamo bisogno di rilassarci, ed ecco come eliminare lo stress quotidiano, sia a casa che al lavoro. Bastano piccoli stratagemmi come aprire una finestra per cambiare aria, fare una passeggiata rigenerativa, riordinare la casa piuttosto che la scrivania. Una piccola pausa per respirare, magari non pensando a nulla, solo a rilassarsi.

In ufficio, hai la scrivania è sempre piena di scartoffie che creano polvere e confusione mentale. Comincia a riordinare selezionando le carte che realmente ti servono, le altre mettile nel cassetto. Decorala con una pianta o degli oggetti personali, un peluche o una foto che ti è cara. Servirà a distrarti per qualche minuto.
Nella pausa pranzo, non stare in ufficio, cambia aria, fai una passeggiata per rilassarti, per sciogliere i muscoli costretti all’immobilità per tante ore. Camminare per un mezz’ora, magari a passo sostenuto o, avendo un giardinetto a disposizione, fare qualche esercizio può aiutare le gambe a sgranchirsi.
La respirazione è una strategia vincente, chiudi gli occhi e pensa a qualcosa di positivo, respira a pieni polmoni e fallo per almeno 10 minuti. Stare seduta molte ore davanti al computer provoca, molto spesso, l’assunzione di una postura sbagliata. Fai così, tendi le braccia in avanti o verso l’alto, in altre parole, stiracchiati. Se poi hai la possibilità, fai qualche esercizio di stretching per allungare i muscoli.
Anche a casa puoi eliminare lo stress quotidiano con qualche piccolo accorgimento, ad esempio, ritagliarti del tempo almeno una volta alla settimana per coccolarti. Un bagno caldo agli oli essenziali, una maschera di bellezza come se fossi in un centro benessere.
L’attività fisica, da sempre, aiuta a scaricare lo stress, una passeggiata in bicicletta, qualche esercizio da fare a casa, davanti alla televisione o in camera da letto. Non è necessario che siano esercizi frenetici, anche pochi movimenti serviranno a sciogliere i muscoli.
Un ottimo rimedio per eliminare lo stress è lo yoga, movimenti lenti e dolci per migliorare la propria flessibilità. La meditazione zen, ad esempio, è un ottimo rimedio contro lostress, fa prendere coscienza del proprio corpo e del proprio respiro.
Infine, un massaggio, lo shiatsu è ottimo, oppure, chiedi a qualcuno di concederti un po’ di tempo per coccolarti e, se proprio non hai nessuno, fallo da sola, le zone da privilegiare sono la nuca, le spalle, il cuoio capelluto, le tempie e la pianta dei piedi.


Fonte

Il caffè riduce il rischio di cancro all’intestino


caffè-riduce-rischio-cancro-intestino
I pareri non sono tutti concordi ma, secondo quanto dice un recente studio, il caffè riduce il rischio di cancro all’intestino. Certo non è la bevanda ideale per tutti, soprattutto chi soffre di nervosismo, farà bene a starne lontano, l’effetto caffeina non è certo il migliore in questi casi così come in quelle patologie che ne sconsigliano l’utilizzo.

Tuttavia, gli esperti che hanno condotto recentemente delle ricerche, hanno spiegato che il caffè avrebbe degli effetti benefici a livello intestinale, addirittura, arriverebbe a ridurre sensibilmente la percentuale di cancro all’intestino, arrivando al 40 per cento.
Lo studio è stato condotto dagli scienziati americani del National Cancer Institute di Rockville nel Maryland e sancirebbe la necessità di assumere molte tazzine di caffè, circa 6 al giorno, se non di più. Per chi pensa che sia una quantità eccessiva, ed in effetti lo è, sappia che basterebbero 4 caffè al giorno per scongiurare il rischio di cancro all’intestinofino al 15 percento.
Per giungere a queste conclusioni, gli scienziati hanno condotto studi approfonditi sin dalla metà degli anni Novanta. Lo studio ha coinvolto quasi 490mila soggetti di entrambi i sessi, i risultati sono stati pubblicati sull’ultimo numero dell’American Journal of Clinical Nutrition. Sono stati analizzati sia lo stile di vita condotto dai partecipanti, sia la dieta seguita, in particolar modo la quantità di caffè consumato. Il confronto fra bevitori e non di caffè, è stato fondamentale per arrivare alle conclusioni.
Anche se la riduzione era minima, si è putata rilevare la differenza fra chi beveva tra le quattro e le cinque tazzine di caffè al giorno. Mano a mano che la quantità di tazzine aumentava, diventando anche più di sei, si alzava la percentuale, riducendo il rischio dicancro all’intestino e ad altri tipi di tumore.
Potrebbe essere un dato confortante se consideriamo quanto diffuso dal Ministero della Salute, pare che solo in Italia, ogni anno, ci sono oltre 20mila nuovi casi di cancro all’intestino fra gli uomini e oltre 17mila fra le donne.
Ma, attenzione all’uso eccessivo di caffè, non dimenticate che la caffeina è dannosa, in particolare per le donne in gravidanza. Comunque sia, senza arrivare ad un abuso di caffè, una prevenzione per il cancro all’intestino, può essere una dieta ricca di frutta e verdura.


Fonte

Gengive che sanguinano, le cause e i rimedi


gengive-sanguinano-cause-rimedi
È un problema comune a molti di noi aver le gengive che sanguinano, si pensa spesso che dipenda da uno spazzolino troppo duro. Ma non è sempre così, a volte dipende da altri fattori. La scarsa igiene orale, il diabete, disfunzioni ormonali, anche i farmaci possono svolgere il proprio ruolo. Ecco qualche suggerimento.

Chi pranza o cena spesso fuori casa dovrebbe portare sempre con sè uno spazzolino e dentifricio per lavarsi i denti dopo i pasti. La causa principale che provoca le gengive che sanguinano, è proprio la scarsa igiene orale che comporta l’accumulo di placca batterica sul colletto dei denti A lungo andare questo accumulo causa gengiviti che, se non curate, rischiano di intaccare i tessuti più profondi dando vita a una parodontite (piorrea), che coinvolge, oltre alla gengiva, il sostegno del dente.
Anche i medicinali potrebbero essere causa di gengive che sanguinano. Gli antiepilettici o con effetto immunosoppressivo (ciclosporine) potrebbero facilitare la comparsa digengiviti. Anche chi si sottopone a cure a base di calcioantagonisti può andare incontro asanguinamenti delle gengive; per esempio, in quelli a base di nifedipina è stato riportato questo effetto in circa il 10 per cento di chi lo prende. I fattori che concorrono sono molteplici, alcuni legati al farmaco e altri alla predisposizione naturale della persona.
Le gengive che sanguinano potrebbero nascondere un problema ormonale. È stato provato che alcuni ormoni, in particolare, androgeni, estrogeni, progesterone, possono favorire e aggravare la gengivite. Ecco perchè è più semplice soffrirne durante alcuni momenti, come la pubertà e la gravidanza, dato che certi batteri crescono meglio in presenza di elevati livelli ormonali. Per lo stesso motivo chi usa la pillola anticoncenzionalepuò essere più soggetta a irritazioni gengivali.
Le gengive che sanguinano possono essere il sintomo di un problema più serio. Di recente è stata dimostrata la correlazione tra i disturbi parodontali e numerose malattie, in particolare quelle cardiovascolari, renali, epatiche, polmonari, il diabete e alcune complicanze a livello riproduttivo.
Il consiglio per avere denti e gengive sane è lavare i denti tre volte al giorno e la sera, quando di solito si è più tranquilli per dedicare più tempo alla pulizia. Fra le precauzioni, anche la scelta accurata del dentifricio. Lo spazzolino va usato con movimenti che vanno dall’alto in basso e mai in senso orizzontale, mentre le gengive non vanno sfregate, ma toccate con piccoli movimenti circolari, come se si volesse massaggiarle. È bene anche utilizzare il filo interdentale cerato per rimuovere eventuali residui di cibo.

Proteine latte di mucca, capra e pecora. Nella dieta limitare i latticini


Sempre più spesso capita di trovare in vendita al supermercato, oltre al classico latte di mucca vaccino, anche il latte di capra o di pecora. Ma che differenze ci sono sul piano nutrizionale ?
Il latte di mucca vaccino contiene proteine di buona qualità, grassi e colesterolo, minerali (calcio, potassio e magnesio) e alcune vitamine (A, D, E, C, complesso B). Il latte di mucca vaccino è un ottimo alimento, anche se si tende a consumarlo troppo spesso (ma lo stesso vale per tutti i latticini) e questo può contribuire ad aumentare i rischi di colite, intolleranze alimentari al lattosio e malattie cardiovascolari. Per una sana alimentazione è bene quindi non eccedere con i latticini: i formaggi vanno mangiati preferibilmente una sola volta a settimana. E’ bene preferire i formaggi freschi magri che sono meno calorici, come la ricotta di mucca o i fiocchi di latte, ma ci si può concedere anche una mozzarella fresca. I formaggi freschi magri apportano proteine, e sono ottimi da abbinare alle verdure come secondo piatto (ideale per una cena leggera). Il latte invece va bevuto preferibilmente a colazione, senza eccedere: basta una tazza di latte a colazione.

Il latte di capra contiene più proteine e grassi di quello di mucca. Alcuni studi dimostrano che è meno allergizzante del latte vaccino di mucca, quindi può essere preso in considerazione in presenza di familiarità allergica. Il grasso del latte di capra è più digeribile, ha molti sali minerali ed è utile in alcune situazioni come la convalescenza, la gravidanza, l’ allattamento e per rinforzare le ossa.
Il più ricco di tutti è infine il latte di pecora: i grassi sono più del doppio (fino al 10-11%), molto digeribili. Anche l’ apporto proteico si avvicina al doppio rispetto agli altri due tipi di latte.
Trovate la tabella delle calorie del latte e dei formaggi qui: Tabella calorie formaggio e latte
Fonte

La voglia di cioccolato parte dal cervello


voglia-cioccolato-parte-cervello
Vi è mai capitato di avere una voglia matta di cioccolato? Certo che sì, capita a tutti. Da oggi, c’è anche una spiegazione scientifica, la voglia di cioccolato parte dal cervello. Ecco svelato il mistero di quella voglia irrefrenabile di scartare subito un cioccolatino che abbiamo a portata di mano o che ci regalano in quelle deliziose e profumate confezioni che invogliano al consumo immediato del delizioso contenuto.

Il cioccolato, dicono gli esperti, stimola un processo chimico nella parte del neostriato, fino ad oggi considerata responsabile del movimento, simile a quello scatenato da sostanze simili all’oppio. Una droga, in buona sostanza, che fortunatamente non scatena danni irreperabili, alla peggio qualche brufolo o chiletto di troppo.
A scoprire che la voglia di cioccolato parte dal cervello, e non è solo questione di gola, è stata una ricerca condotta dall’americana University of Michigan e pubblicata sulla rivista “Current Biology”. I test sono stati effettuati, ad oggi, solo su dei piccoli ratti, e così spiegano i risultati gli esperti:
Il risultato dimostra che il cervello dispone di sistemi più estesi per rispondere ai processi di ricompensa generati dalla dipendenza da alcune sostanze chimiche che aumentano il desiderio. Una novità rispetto alle conoscenze attuali.
Gli scienziati, per sancire che voglia di cioccolato parte dal cervello, hanno iniettato un farmaco “civetta” direttamente nella regione del neostriato dei ratti. Da subito gli animali hanno iniziato a mangiare il doppio di cioccolatini rispetto al normale. Alexandra DiFeliceantonio, autrice della ricerca, ha spiegato i motivi che spingono a mangiare con ingordigia il cioccolato, ricco di magnesio:
Fino ad oggi, la zona del neostriato era stata legata principalmente alle funzioni del movimento. Ma ci aspettiamo che i risultati dimostrati, per ora solo nel ratto, possano dirci molto di più sui processi alla base delle tendenze ad abbuffarci di bon bon e cioccolatini.
Ed è la stessa parte del cervello che si accende negli obesi quando viene attivata artificialmente con l’encefalina. Questo avviene quando viene mostrato loro un cibo che desiderano mangiare, lo stesso principio vale anche quando i tossicodipendenti vedono la droga.
Il cioccolato fondente, ad esempio, è anche una fonte di benessere per contrastare i pericolosi radicali liberi, quietare la fame nervosa. Si dice che sia anche meglio del sessoper contrastare depressione e sindrome premesturale. Infine, per chi ha voglia di annusare il profumo della cioccolata anche sulla pelle, niente di meglio che la cioccolatoteria, una sferzata di energia e non solo.


Fonte

Mangiare seduti fa dimagrire


mangiare-seduti-dimagrire
Ebbene sì, mangiare seduti fa dimagrire, non è l’ultima tendenza lanciata da un nutrizionista di fama internazionale, e neanche una dieta inventata da un medico improvvisatosi specialista in scienza dell’alimentazione, è solo il primo passo per migliorare la forma fisica e mangiare in modo corretto e sano.

Il primo alleato in una dieta dimagrante è, innanzitutto, convincersi che stiamo facendo qualcosa di positivo per noi, e desiderare di raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissate: perdere peso. Certo non sono sedia e tavolo gli strumenti che risolvono la situazione ma, cominciando con il darsi delle regole, si compie il primo passo per iniziare bene, con ordine e calma.
Quando mangiamo, lo diciamo sempre, il cervello deve sapere che stai mangiando, apprezzare il cibo che hai davanti, sapendo che ti stai nutrendo e non “abboffando” o facendo uno spuntino. Mangiare seduti fa dimagrire perchè sei consapevole che stai consumando un pasto e quale cibo stai mangiando.
È sbagliato pranzare o cenare in luoghi che possono incoraggiarvi a mangiare meccanicamente, ad esempio, in automobile o autobus, camminando per casa o strada, davanti a scrivania o computer, stando in piedi davanti al frigorifero. Un’altra abitudine sbagliata è consumare il cibo direttamente dalla confezione, sacchetto, cartone o contenitore che sia. Metti il cibo in un piatto piccolo, ti darà l’impressione di avere a disposizione una porzione più abbondante.
Scegli anche il colore del piatto, mai utilizzare cibo e colore del piatto uguali, si mangia di piùMangiare seduti, a tavola, con tranquillità, in un ambiente sereno, ti darà la consapevolezza di sapere cosa e quanto mangi e, senza neanche accorgertene, comincia a dimagrire.
Se sei afflitta da problemi di perdita di peso, impara a tenere un diario alimentare, può aiutarti ad aprire gli occhi sul problema che devi superare. Uno studio del Journal of the Academy of Nutrition and Dietetic, ha esaminato 123 donne, si è scoperto che coloro che erano riuscite a perdere peso, avevano monitorato l’assunzione di cibo grazie a quanto avevano annotato sul diario.
Mettendo nero su bianco quello che mangiate, vi renderete conto di quante calorie consumate durante queste veloci razzie nel frigorifero di casa. E non è detto che sia un’alimentazione sana, a volte ci si butta sul pezzettino di formaggio da consumare e sull’avanzo della sera precedente. Con il risultato di aver accumulato calorie inutili, senza aver consumato cibi sani.
Meglio preparare il cibo che si deve mangiare, metterlo in un piatto, mangiare seduti a tavola e gustare quel che vi spetta. Alla fine sarà l’ago della bilancia a darvi ragione, sarete riuscite a controllare il peso senza fatica. “Provare per credere”, recitava lo spot pubblicitario di un famoso arredatore. Ci proverete? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte