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giovedì 31 maggio 2012

Frutta secca ricca di Omega 3 ed Omega 6 a colazione o a merenda per una sana alimentazione quotidiana


Mangiare sano aiuta a restare in salute. La frutta secca, purchè non se ne abusi, è un vero alimento-medicina ed ha molte proprietà e benefici per la salute se viene inserita in una sana alimentazione. Noci, nocciole, mandorle, pistacchi e arachidi tostate fanno di solito la loro comparsa sulla tavola durante le feste di Natale e Capodanno. In commercio esiste anche la frutta secca già sgusciata e “pronta all’ uso”. Ma la frutta secca non va mangiata a fine pasto, come di solito si fa a Natale: in una sana alimentazione, la frutta secca va mangiata preferibilmente a colazione oppure a merenda anche insieme ad uno yogurt magro. Pane e noci, pane e mandorle si sposano bene col latte, ma anche con lo yogurt e la frutta. La frutta secca è ottima nella prima colazione perchè è frutta ad energia concentrata: un etto di frutta secca sgusciata fornisce dalle 550 alle 650 calorie. Ciò è dovuto al fatto che la metà e più del peso della frutta secca è costituito da grassi (monoinsaturi e polinsaturi), ma la frutta secca contiene anche proteine, fibra, vitamina E, vitamine B1 e B2, calcio, ferro, potassio, magnesio, acido folico e molti altri fitonutrienti.
FRUTTA SECCA: PROPRIETà E BENEFICI DELLE MANDORLE
Le mandorle in particolare sono molto ricche di minerali e apportano anche zinco e rame che contribuiscono a mantenere in efficienza il nostro sistema immunitario e contribuiscono alla formazione dell’ emoglobina, la sostanza che trasporta nei globuli rossi l’ ossigeno a tutto l’ organismo. Meglio però darsi anche un limite nel mangiare le mandorle: basta mantenersi intorno ai 10-12 “pezzi” al giorno.

PROPRIETà E BENEFICI DELLE NOCI CONTRO IL COLESTEROLO ALTO
La regina della frutta secca è la noce. Già da qualche tempo è un argomento di grande interesse per i nutrizionisti. Molti studi scientifici hanno rivelato infatti i vari effetti benefici della noce: dall’ azione antinfiammatoria alla capacità di abbassare il colesterolo. Ma soprattutto i grassi polinsaturi assunti attraverso le noci possono modulare il livello di alcuni ormoni regolatori come la leptina e l’ insulina, e alcuni parametri metabolici come il profilo lipidico e la glicemia. Oggi è un’ evidenza scientifica inserire nella dieta gli acidi grassi Omega 3 e alfa linoleico, di cui le noci sono ricchissime. Una porzione di cinque noci medie (intorno ai 50 grammi con guscio) ha circa 20 grammi di parte commestibile, che tradotto in nutrienti corrisponde a: 4 grammi di proteine, 13 grammi di grassi, 1,5 grammi di zuccheri e altrettanti di fibre alimentari, il tutto per 130 calorie. Le noci sono ottime spezzettate nello yogurt o nell’ insalata.
PROPRIETà E BENEFICI DEL PISTACCHIO: DEL TUTTO PRIVO DI COLESTEROLO
Sano, energetico e del tutto privo di colesterolo è il pistacchio (nome botanico: Pistacia vera, appartiene alla famiglia delle Anacardiacee). Il pistacchio, come tutta la frutta secca, apporta un elevato potere energetico, ma è anche ricchissimo in proteine e grassi polinsaturi, fondamentali per garantire un adeguato apporto di Omega 6. Tra la frutta secca, il pistacchio è anche il più povero di carboidrati. I pistacchi contengono un elevato quantitativo di minerali (fosforo e potassio) e in misura minore calcio, magnesio, vitamina A, nonché alcune vitamine del gruppo B (tiamina, riboflavina e niacina). A 100 grammi di pistacchi essiccati corrispondono circa 601 chilocalorie, 18 grammi di proteine, 8 grammi di carboidrati e 55 grammi di grassi. L’ elevato apporto energetico rende i pistacchi particolarmente indicati nell’ alimentazione dei bambini e degli sportivi, mentre sono controindicati in casi di gastroenterocoliti, ulcere gastroduodenali, malattie del fegato.
SANA ALIMENTAZIONE: FRUTTA SECCA NON SOLO A NATALE.
OMEGA 3 E OMEGA 6
Gli Omega 3 e soprattutto gli Omega 6 vanno aggiunti alla dieta quotidiana per mantenere cuore, vasi sanguigni e cervello in salute. Lo ribadisce anche l’ American Heart Association, che in un articolo pubblicato su “Circulation” sollecita l’ introduzione nella dieta quotidiana di acidi grassi Omega 6: chi li consuma abitualmente ha una diminuzione del rischio cardiovascolare. Anche per questo bisognerebbe consumare giornalmente una piccola quantità di frutta secca che contiene Omega 3 e Omega 6.

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Le proprietà benefiche della frutta secca

Con il termine frutta secca s’intende sia varietà di frutti che hanno subìto un processo di essiccazione (fichi, prugne, datteri, albicocche, uva passa), che la frutta con guscio (noci, mandorle,nocciole, pinoli, etc.).
Mentre la prima tipologia è da consumare con accurata moderazione, a causa dell’alta percentuale di zuccheri che contiene, la seconda dovrebbe entrare a far parte di quel gruppo di alimenti da consumare quotidianamente.
La composizione nutrizionale della frutta secca con guscio (chiamata anche frutta oleosa) vede un’elevata presenza di grassi, motivo per cui il suo consumo deve essere si frequente ma limitato nelle quantità per non rischiare di eccedere con le calorie. La virtù di questi alimenti risiede proprio nella tipologia di grassi che contengono. Sono, infatti, ricchi di acidi grassi insaturi e polinsaturi validi alleati nella protezione del cuore e capaci di abbassare il colesterolo dannoso (LDL) e innalzare i valori di quello buono (HDL).
Elevate anche le percentuali di proteine, fatto che la rende fondamentale per chi sceglie di seguire un’alimentazione vegetariana.  Presenti alte quantità di vitamina E, potente antiossidante e di vitamina B fondamentale regolatrice dei processi energetici.
A completare il quadro delle ricche proprietà nutrizionali della frutta con guscio sono i sali minerali.  Fosforo, rame, potassio, ferro e calcio abbondano in tutti i tipi di frutta secca.
Ora analizziamo da vicino i principali tipi di frutta oleosa:
•    noci, ricche di omega-3, tanto che ne basterebbero 4 al giorno per raggiungerne il fabbisogno giornaliero.  Fate attenzione che i gherigli delle noci non siano ingialliti (segno d’irrancidimento)
•    nocciole, contengono alte concentrazioni sia vitamina E che di vari minerali. Preferibile consumarle non tostate, poiché altrimenti perderebbero gran parte dei loro micronutrienti
•    mandorle, eccezionale il loro contenuto di vitamina E come anche di calcio, rame e zinco
•    pistacchi, particolarmente ricchi di ferro, se ne consiglia perciò il consumo associato a frutta e verdura ricca di vitamina C per ottimizzare l’assorbimento del ferro stesso. Da preferire i pistacchi non salati
•    semi di girasole, ricchi di proteine (23 g per 100 g), vitamine del gruppo B e dei minerali magnesio,potassio e ferro. Ottimi se mischiati all’insalata
•    pinoli, è il seme più ricco di proteine (32 g per 100 g), buone le percentuali anche di fosforo e potassio
•   semi di zucca, ricchissimi di ferro (ben 9 mg per 100 g) e zinco, inoltre una parte dei loro grassi è costituita dagli omega-3
Come ben si vede la frutta secca è ricca di nutrienti molto importanti e benefici per il nostro corpo.  Alla luce di ciò ne è senz’altro consigliato un uso quotidiano, facendo comunque  attenzione alle quantità (non superare i 20-30 grammi giornalieri).  Usata insieme ad altre pietanze o da sola sottoforma di snack, rappresenta una valida e saggia alternativa alimentare.

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La frutta secca non fa ingrassare

frutta secca
Basta con le bufale: la frutta secca non fa ingrassare! Anzi, aiuta persino a dimagrire. Noi lo sosteniamo da anni e le evidenze scientifiche sono ormai indubitabili. Per quanto ancora dovremmo allora sentirci dire che noci, mandorle & C. hanno troppe calorie e vanno eliminate dalla dieta?

La "frutta secca" (chiamata più propriamente frutta in guscio, semi oleosi o oleaginosi) è lo spauracchio di ogni donna o uomo a dieta, perché in genere i dietologi ne vietano l'utilizzo, sottolineandone gli aspetti calorici.

Da anni tuttavia le ricerche scientifiche dimostrano come le diete che si basano sulla restrizione delle calorie sono poco efficaci, non garantiscono risultati stabili nel tempo e non rappresentano il modo migliore e più sano per dimagrire. Ben più importanti sono i "segnali" che il cibo che ingeriamo invia all'organismo, orientandolo verso la velocizzazione o, al contrario, il rallentamento del metabolismo.

La frutta secca è un ottimo esempio in tal senso. Al di là delle loro calorie, i semi oleaginosi non fanno affatto ingrassare, grazie al contenuto di proteine, fibra, vitamine, minerali e acidi grassi essenziali omega 3, che promuovono un profondo senso di sazietà e di gratificazione del palato. Caratteristiche nutrizionali che nel contempo rendono i semi oleaginosi un alimento particolarmente salutare, che aumenta il colesterolo "buono" HDL, aiuta a tenere sotto controllo la pressione arteriosa e ad abbassare i livelli di infiammazione, diminuendo significativamente il rischio cardiovascolare.

Stranezze di qualche eccentrico naturopata? Tutt'altro: chiare evidenze della ricerca, nemmeno tanto recenti, e chi le ignora è semplicemente fuori dalla scienza.

Qualche professionista dell'alimentazione un po' distratto non si deve essere accorto infatti di quanto viene pubblicato sulle più importanti riviste scientifiche da circa due decenni, ovvero che chi mangia noci & C. (ovviamente al naturale, non salate, zuccherate, caramellate ecc.) ha meno rischi di incorrere in sovrappeso e obesità.

Speriamo che non ripeta l'errore anche adesso, trascurando persino il nuovo studio pubblicato su Journal of American College of Nutrition. Una ricerca particolarmente interessante, condotta su oltre 13.000 persone, che ha messo in luce che coloro che consumano frutta in guscio di ogni tipo (noci, mandorle, pinoli, nocciole, noci del Brasile, noci pecan, noci macadamia, pistacchi e anacardi) non solo hanno minori probabilità di incorrere in malattie cardiache e diabete di tipo 2, ma sono più magri, presentano meno obesità addominale e hanno un più basso indice di massa corporea (IMC o BMI) rispetto a chi non ne mangia.

Se allora il vostro dietologo, dietista o nutrizionista vi togliesse la frutta secca, mostrategli questo studio, salutatelo e rivolgetevi a un professionista più aggiornato.

Consumate frutta secca, ingrediente essenziale di un'alimentazione sana, per dimagrire e non solo.

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Lino, olio di lino e semi di lino

Il lino (Linum usitatissimum) è una pianta erbacea annuale che cresce spontanea ma può anche essere coltivata, così come avevano imparato a fare Egizi, Ebrei e Fenici per ricavarne preziose fibre tessili. Olio di lino I frutti contengono piccoli semi di colore brunastro, ricchi di mucillagini (3-6%) che gli conferiscono un'azione lassativa (come tutte le fibre stimolano la motilità intestinale), a patto che vengano assunti con un adeguato apporto di liquidi. Grazie alle loro proprietà emollienti e protettive, possono inoltre essere utilizzati sottoforma di infuso per calmare le infiammazioni interne (tubo digerente, vie urinarie) o esterne (pelle ).
Recente è la notizia di uno studio sulle proprietà antitumorali dei semi di lino. Dopo aver dimostrato la loro capacità di ridurre la proliferazione del tumore alla prostata sui topi, i ricercatori hanno ottenuto risultati incoraggianti anche nell'uomo. Con tutta la cautela necessaria quando si fanno affermazioni di questo tipo, è comunque provato che gli acidi grassi omega-3 , abbondanti nei semi di lino, rafforzano il sistema immunitario, migliorando, di conseguenza, anche la capacità di neutralizzare tossine e cellule cancerogene (effetto preventivo).
Ottimo anche il contenuto di sali minerali , proteine (20-25%) e lipidi (30-40%). Questi ultimi sono ricchi di trigliceridi , costituiti da:
acido α-linolenico , capostipite degli ω3 (50%)
acido linoleico capostipite degli ω6 (25% )
acido oleico, monoinsaturo caratteristico dell'olio di oliva (10-18%)
acidi grassi saturi (5-10%)

Olio di lino

Dai semi di lino può essere ricavato l'omonimo olio, costituito prevalentemente da trigliceridi di acidi grassi polinsaturi essenziali (ω3 e ω6 o vitamina F). L'apporto di questi nutrienti deve necessariamente provenire dall'alimentazione, dal momento che l'organismo non è in grado di produrli a partire da altri substrati lipidici. Va detto inoltre, che l'utilizzo di olio di lino è particolarmente utile per riequilibrare il rapporto tra ω3 e ω6 , che a causa dello stile alimentare moderno è troppo sbilanciato a favore di questi ultimi. A tal proposito è sicuramente migliore dell'olio di oliva e degli oli di semi tradizionali , ma meno efficace rispetto agli oli di pesce, perché povero di acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA ).
Un adeguato apporto di acido alfa-linolenico indifferenziato, tramite il regolare consumo di olio di semi di lino, è comunque efficace nel proteggere l'organismo da malattie cardiovascolari , alcuni tipi di tumore e da alcune malattie infiammatorie- neurodegenerative. L'attività antiossidante è potenziata dall'ottimo contenuto in vitamina E (17,5 mg per 100 g). Buona anche la presenza di lecitina , un insieme di fosfolipidi necessari per il buon funzionamento del sistema nervoso e del cervello. A quest'olio sono ascritte anche proprietà antiemorroidali , anticolitiche e regolatrici sulla funzione intestinale.
Due cucchiaini di olio di lino al giorno sono in grado di soddisfare, da soli, il fabbisogno quotidiano di acido alfa-linolenico (ω3). Per essere assimilati ed elaborati al meglio nei loro derivati, gli acidi grassi polinsaturi presenti nell'olio di lino vanno assunti, preferibilmente, in pasti poveri di grassi animali e zuccheri semplici . Questo alimento può quindi essere utilizzato per condire un pasto leggero a base di verdure e carne bianca . E' importante non superare le dosi di assunzione consigliate. Solo affiancandolo alle fonti lipidiche tradizionali è infatti possibile soddisfare il fabbisogno di tutti gli acidi grassi, compresi quelli saturi, che alle giuste dosi sono comunque fondamentali per un'ottimale efficienza fisica. Analogo discorso per il colesterolo .
ALIMENTO (100 g) ω-3 ω-6 ω-6:ω-3
  DHA (g) EPA (g) LNA (g)* totali (g) totali (g) -
Olio di salmone 18,232 13,023 1,061 35,311 1,543 0,04 : 1
Olio di fegato
di merluzzo
10,968 6,898 0,935 19,736 0,935 0,05 : 1
Olio di sardine 10,656 10,137 1,327 24,093 2,014 0,08 : 1
Semi di lino 0 0 22,813 22,813 5,911 0,26: 1
Olio di semi di lino 0 0 53,304 53,304 12,701 0,24 : 1
Olio di noce 0 0 10,400 10,040 52,890 5,27 : 1
Olio di oliva 0 0 0.761 0,761 9,763 12,83 : 1
* LNA = acido alfa-linolenico indifferenziato
FONTE: "acidi grassi essenziali negli alimenti " è stato redatto sulla base dei dati forniti dal ministero dell'agricoltura statunitense
La ricchezza di acidi grassi polinsaturi ha tuttavia il difetto di amplificare i problemi di conservabilità; l'olio di semi di lino, infatti, irrancidisce rapidamente e deve essere ottenuto per spremitura a freddo, dal momento che questi acidi grassi si alterano facilmente con le alte temperatura (per questo motivo dev'essere sempre utilizzato crudo, mai per fritture o soffritti ). Anche i semi frantumati devono essere utilizzati entro le 24 ore per evitare i suddetti fenomeni di irrancidimento.
L'ossidazione, che renderebbe questo alimento inadatto per l'uso dietetico, viene però sfruttata in campo industriale. Infatti, se esposto all'aria, l'olio di lino forma una massa bruna solida, che viene utilizzata nella preparazione di vernici e pitture.
L'olio di lino viene generalmente commercializzato in piccole bottiglie (250 o 500 ml), ha un tempo di conservazione ridotto e dev'essere necessariamente consumato entro un mese dall'apertura. Per proteggerlo dalla luce e dal calore va conservato in bottiglie opache ben sigillate e riposto in un luogo fresco (in frigorifero dopo l'apertura, con il tappo ben chiuso). In commercio si trovano anche capsule o perle di olio di lino che apportano tuttavia un quantitativo modesto di acidi grassi essenziali , a meno che non si consumino diversi opercoli al giorno (equivalenti ad una dose di almeno 3 grammi/die di olio di lino).

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Stanchezza primaverile? Gli alimenti giusti per combatterla

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Stanchezza primaverile? Gli alimenti giusti per combatterla
Affaticamento, stanchezza, debolezza. Alcuni alimenti possono aiutare a superare quel senso di spossatezza che molte persone avvertono durante la stagione primaverile.

Avena
L'avena è consigliata per la prima colazione in quanto dona al nostro corpo l'energia per affrontare la giornata. Questo cereale favorisce il funzionamento dell'apparato digerente e contribuisce a mantenere stabile il livello degli zuccheri nel sangue.
L'avena, inoltre, apporta fibre, fosforo e magnesio, utili a contrastare la stanchezza, insieme alla vitamina B1, che contribuisce a trasformare in energia il cibo che ingeriamo.

Spinaci e legumi
Gli spinaci ed i legumi, tra cui le lenticchie, sono tra le fonti vegetali principali ricchi di ferro e quindi indicati per evitare i cali di energia: bassi livelli di ferro possono causare stanchezza fisica e mentale, oltre che difficoltà di concentrazione, insonnia e perdita dell'appetito. Spinaci e legumi contengono inoltre magnesio, potassio e vitamine del complesso B. Insieme al ferro, anche il magnesio contribuisce alla produzione di energia nel nostro organismo, oltre al mantenimento di un corretto tono muscolare, alla regolazione del sistema nervoso e dell'apparato digerente. 

I legumi possono sostituire la carne per quanto riguarda l'apporto di ferro e proteine. Rispetto alla carne, essi contengono una quantità minore di calorie e grassi a parità di quantità.  I legumi possono essere consumati sia a pranzo che a cena, come contorno ma anche come alimento principale di zuppe e minestre, o come condimento per il riso o per la pasta.

Frutta secca e semi oleosi
La frutta secca ed i semi oleosi (come semi di zucca, di girasole o di lino) sono in grado di apportare al nostro organismo proteine di alta qualità e acidi grassi omega-3, che contribuiscono a combattere la sensazione di affaticamento, fornendo al nostro organismo la possibilità di produrre energia per tempi prolungati.

Sia frutta secca che semi possono inoltre concorrere nell'arricchire la nostra dieta di elementi essenziali quali manganese, ferro, rame, magnesio, fosforo, vitamina B1, B2, B5 e B6, che cono coinvolti nell'insieme nella produzione dell'energia necessaria al nostro organismo per affrontare la giornata.

Nocciole, semi di sesamo e semi di zucca sono poi tra le fonti principali di triptofano, fondamentale per contrastare la stanchezza. Il nostro organismo è inoltre in grado di trasformare in fonti di energia le proteine contenute in frutta secca e semi oleosi.

Yogurt
I probiotici contenuti nello yogurt possano essere considerati una delle armi migliori per combattere la cosiddetta "Sindrome da stanchezza cronica". È quanto emerge da un recente studio condotto dall'Università di Toronto.

Lo yogurt contiene fermenti in grado di contribuire al mantenimento di un corretto equilibrio della flora intestinale, aiutando l'organismo ad eliminare gli agenti patogeni e i batteri dannosi. I probiotici contribuirebbero inoltre ad aumentare i livelli di triptofano, un precursore della serotonina, ritenuto in grado di favorire lo sviluppo di una sensazione generale di calma e di rilassatezza. È consigliato scegliere lo yogurt bianco al naturale, privo di zuccheri aggiunti e biologico, da consumare a merenda o a colazione.



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Dimagrire velocemente con legumi e cereali

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Fibre, carboidrati e proteine verdi, un mix che attiva il metabolismo, regolarizza l’intestino e fa dimagrire. Praticamente questo è il riassunto dei benefici di legumi e cereali. Le proteine, anche quelle vegetali, hanno un effetto notevole sul dispendio calorico, perchè l’organismo è costretto a utilizzare un’elevata quantità di energia per assorbirle e metabolizzarle. Vale adire: su 100 kcal fornite dalle proteine, solo 70-75 vanno a pesare sul bilancio energetico; le altre 25-30 vengono immediatamente bruciate dal nostro corpo (è un po’ come non le mangiassimo).

Diverso è il discorso per le calorie contenute negli zuccheri e nei grassi, che incidono quasi interamente (92-94 per cento i primi e 96 per cento i secondi) sul nostro bilancio calorico. Ovvero: tutte quelle che ingeriamo, vengono immagazzinate.
È ormai accertato che il consumo di legumi non solo favorisce la perdita di peso ma, soprattutto, aiuta a smaltire i chili accumulati sull’addome, favorendo una significativa riduzione della circonferenza del grasso ostinato, come quello che pesa sui fianchi e vita. Già conosciuti come alimenti anti diabete e anti colesterolo, i legumi sono anche ricchi di fibre e sono sazianti e rassodanti grazie alle proteine e ai minerali che stimolano il metabolismo.
Per questio fagioli, ceci, lenticchie, piselli, ecc, costituiscono una salutare alternativa alla carne e aiutano a tenere sotto controllo il peso corporeo e le patologie che spesso sono correlate al sovrappeso, come diabete e disturbi cardiovascolari.
I piatti della tradizione, come riso e lenticchie, sono adatti per il metabolismo, perchè forniscono all’organismo tutti gli aminoacidi essenziali per nutrire i muscoli che fanno bruciare di più. Piselli, fagioli, lenticchie, lenticchie rosse, ceci, ma anche fagiolini rossi di soia, cannellini ecc. Sono tutti adatti per chi vuole dimagrire. E, grazie alle loro fibre, ti fanno assorbire meno grassi e zuccheri.
Variare a tavola ti aiuta a perdere peso facilmente
Da un punto di vista immunologico un giorno in cui variare quello che si mangia durante il resto della settimana permette di ridurre lo stato infiammatorio dovuto alle intolleranze alimentari, spesso causa di rallentamento del metabolismo.
Proprio per questo prevedere nella settimana un giorno di astinenza dai grandi gruppi alimentari che si consumano con maggiore frequenza è il modo migliore per mantenere un metabolismo attivo.

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martedì 29 maggio 2012

Pericolo succhi di frutta: promuovono l'obesità come le bibite gassate


i succhi di frutta possono promuovere l'obesità
Nessuna immagine è più salutare di una mela, eppure anche la frutta può mettere a rischio la salute promuovendo l’obesità. Ma, come sarebbe sempre buona abitudine, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio: a far ingrassare sono i succhi di frutta, che, a detta degli esperti, sono del tutto paragonabili alle bibite gassate.
I pericoli nascosti nei succhi di frutta sono stati portati alla luce da diversi studi scientifici e da un documentario sponsorizzato dal governo statunitense e dai Centres for Disease Control and Prevention. Proprio in questo documentario Robert Lusting, specialista di obesità infantile, ha spiegato che
quando si prende un frutto e lo si spreme si buttano le fibre nella spazzatura. Queste sono la parte buona del frutto.
I danni, però, non si fermano qui. Infatti quando si beve il succo non ci si sazia e, di conseguenza, può essere facile consumarne quantità eccessive.
La reazione dei produttori non ha tardato a farsi sentire. La Juice Products Association ha tenuto a precisare che le ricerche hanno dimostrato che una dieta che include succhi contenti il 100% di frutta è, nel complesso, più nutriente e riduce il consumo di grassi alimentari, grassi saturi e zuccheri aggiunti. Ma quanti sono i succhi che contengono il 100% di frutta? Basta fare una piccola ricerca in Internet per rendersi conto che molti prodotti contengono, in realtà, una percentuale di polpa di frutta variabile tra il 30 e il 50% e, soprattutto, quegli zuccheri aggiunti che rendono pericolose proprio le bevande gassate.
Ma, come spiega nello stesso documentario Elsie Taveras, codirettrice dell’Obesity Prevention Programme dell’Harvard Medical School
non è così difficile convincere una famiglia che le bevande gassate non apportano nessun beneficio nutrizionale. E’ più difficile convincere le famiglie che i succhi possono contenere quasi gli stessi zuccheri di un bicchiere di soda.
Insomma, per dirla con le parole di Jerome Paulson, esperto dell’American Academy of Pediatrics
non bevete una mela. Mangiatela.

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Il succo di melagrana: utile per contrastare lo stress causato dal lavoro


Sono moltissime le proprietà benefiche del succo di melograna; secondo i risultati di un recente studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università Regina Margaret di Edimburgo (Uk) sembra allontanare anche lo stress causato dal lavoro. Il succo di melograno allontanerebbe ansia e pensieri negativi mentre fa aumentare la voglia di lavorare e sentimenti positivi.
Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno esaminato per due settimane 500 volontari che per tutto il periodo ogni giorno hanno assunto 500 ml di succo di melagrana; inoltre, all’inizio e alla fine dei 14 giorni sono stati misurati stato d’animo verso il lavoro e forza psico-fisica.
Lo studio, finanziato dall’azienda che ha anche messo a disposizione il succo ha messo in luce come quasi tutti i partecipanti si siano sentiti meglio dopo aver ingerito il succo di melagrana. Inoltre, dai dati che hanno acquisito sono anche riusciti a vedere come il battito cardiaco fosse più lento che all’inizio del trial.

Al Daily Mail, il dottor Emad al-Dujaili che ha coordinato la ricerca ha dichiarato
È molto raro per un succo tutto naturale offrire la gamma di benefici per la salute che stiamo vedendo nel succo di melagrana
Ed onestamente non ho sentito di altre bevande o succhi di frutta con tutte le proprietà benefiche del succo di melagrana che vi ricordo essere in grado di contrastare alcuni dei ditsurbi tipici della menopausa (come la depressione); inoltre agisce in maniera positiva anche in caso di disfunzioni erettili maschili, aiuta  a contrastare l’azione dei raggi ultravioletti (e questo grazie ai polifenoli di cui è composto). Gioca inoltre un ruolo importante anche quando si parla di cancro al seno. Ha numerosi benefici cardiovascolari (facendo anche diminuire il livello di malattie cardiovascolari); la melagrana è anche tonica e rinfrescante.
Nel momento dell’acquisto non prendetela acerba: ricordatevi infatti che la melagrana matura solo sulla pianta.

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venerdì 25 maggio 2012

Bilderberg 2012: verso il controllo totale di Internet


Censura InternetMentre ACTA e CISPA stanno preparando la strada per una repressione totale del World Wide Web, i tecnocrati fanno di tutto per realizzare uno dei loro sogni: monitorare costantemente le vostre attività mentre navigate.
L’Unione europea vuole creare un sistema di riconoscimento elettronico, obbligatorio per tutti i cittadini dell’UE per standardizzare il business sia online che dal vivo, autenticando gli utenti tramite una comune ‘firma elettronica’.
Un unico ID di autenticazione proteggerebbe l’accesso ai Internet, i dati e la maggior parte del commercio online. Non si tratta altro che di un tentativo per implementare il “marchio della bestia” ed una importante partecipante del Bilderberg è la dea ex macchina dietro il progetto.
Neelie Kroes è il Commissario per l’agenda digitale dell’Unione Europea e spera di portare l’UE ad “adottare modalità più armoniche per le firme digitali, le identità virtuali ed i servizi di autenticazione elettronici (Eias).”
Neelie Kroes Secondo EurActiv.com, Neelie Kroes “allargherebbe poi il campo di applicazione della direttiva attuale, includendo anche servizi di autenticazione accessori che completano le firme elettroniche, come sigilli elettronici e/o bolli che indicano data e ora”.
Questo sistema, stile Grande Fratello Orwelliano, verrà introdotto in Europa prima ed esportato in Nord America e nel resto del globo poi. Ovviamente tutto ciò verrà fatto in nome del “commercio verificabile” e della sicurezza. Chi si intende un po' di informatica si renderà conto facilmente che i suddetti sistemi porteranno inevitabilmente alle contraffazioni di identità…..non preoccupatevi fa tutto parte del piano per creare un commercio unico mondiale.
Neelie Kroes è una assidua partecipante del Bilderberg, è dal 2005 che non manca una riunione. La vediamo nella lista ufficiale del 2006 a Ottawa, in Canada, quindi nell’assemblea del 2007 ad Istambul, Turchia, nel 2008 a Chantilly, Virginia, nel 2009 a Vouliagmeni, in Grecia e nel 2010 a Sitges, in Spagna come delegata della Commissione europea.
Nel 2011, però la Kroes si presentò all’evento in Svizzera sotto una nuova veste: Commissario per l’agenda digitale dell’Unione Europea. L’ultima fatica della Kroes verrà sicuramente analizzata e rinforzata nel corso dell’imminente Bilderberg 2012.
Fonte originale: prisonplanet.com / Traduzione a cura di: neovitruvian.it

Come conservare correttamente patate, aglio e cipolle


cipolle aglio
Patate, aglio e cipolle sono tra i doni dell'orto che richiedono una maggiore attenzione relativamente alla loro conservazione. Se tenuti per lungo tempo ad una temperatura inadatta, essi possono germogliare e ciò, nel caso delle patate, può comportare la formazione di sostanze tossiche a causa delle quali potrebbero non essere più commestibili.
Chi ha a propria disposizione una cantina che rimane fresca per tutto l'anno potrà facilmente ovviare al problema, ma anche coloro che devono accontentarsi di una dispensa casalinga o del mobiletto della cucina potranno mettere in pratica alcuni accorgimenti per prolungare la durata sia delle patate che dell'aglio e delle cipolle.

Patate

patate
Le patate sono uno dei tuberi più amati e consumati lungo tutto il corso dell'anno. Tuttavia la loro conservazione può causare alcuni problemi per via della germogliazione. Sarebbe infatti bene non consumare né patate germogliate, né patate la cui buccia presenti delle macchie verdi, in quanto tali segnali identificano un aumento della concentrazione di solanina all'interno degli ortaggi, una sostanza che, se accumulata in maniera eccessiva da parte del nostro organismo, può risultare tossica e causare disturbi quali vomito, vertigini o dolori intestinali. Attenzione anche alle patate che presentino delle macchie verdi una volta sbucciate. Cercate sempre di eliminarle prima della cottura, che di per sé potrà riuscire a ridurre circa della metà il contenuto di solanina delle patate, soprattutto nel caso esse vengano cotte in acqua o fritte. Il primo consiglio fondamentale è d cercare di non acquistare patate in eccesso e di verificare volta per volta dopo quanto tempo dal loro posizionamento in dispensa esse iniziano a germogliare, in modo di potersi regolare di conseguenza per quanto concerne il loro consumo.

Le patate non devono essere conservate alla luce, per evitare che diventino verdi e devono essere dunque sempre mantenute al buio. Nella loro germogliazione gioca un ruolo fondamentale la temperatura presente all'interno dell'ambiente di conservazione. Chi possiede una cantina la cui temperatura si ferma solitamente attorno ai 10°C potrà avere la possibilità di conservare le patate anche per diverse settimane senza che esse germoglino. La temperatura sembra infatti costituire il fattore principale in proposito. Anche chi non possiede una cantina con tali caratteristiche dovrà comunque porre attenzione a conservare le patate sempre al riparo dalla luce e dall'umidità. In questo caso può essere d'aiuto trasferire le patate in cassette di legno foderate con panni di cotone asciutti o con strati di cartone pulito. Anche la conservazione in sacchetti di carta asciutti e puliti può essere utile allo scopo.
Per chi ha la fortuna di poter raccogliere le patate dal proprio orto, il consiglio principale affinché esse non si rovinino precocemente a causa dell'umidità risiede nel fatto di non sciacquarle con acqua prima di riporle in dispensa o in cantina, bensì di lasciarle esposte all'aria, ma sempre al riparo dalla luce per alcuni giorni, in modo che la terra si distacchi piano piano piano dalle loro bucce e possa essere rimossa più facilmente con l'aiuto di un panno asciutto. Sia nel caso le patate provengano dal vostro orto, sia nel caso siano state acquistate e le disponiate all'interno di una cassetta, è altresì utile coprire la stessa con dei fogli di giornale per evitare che possa filtrare della luce e controllare periodicamente che all'interno di essa non si formi umidità. Le cassette di legno possono essere sostituite egregiamente da scatole di cartone.

Cipolle

cipolle
Le cipolle possono essere conservate in cantina o in dispensa con modalità molto simili a quelle delle patate. Esse non germoglieranno se all'interno della stanza in cui si trovano le temperature si manterranno attorno ai 10 gradi. In cantina è consigliabile disporre le cipolle all'interno di un cesto di vimini ricoperto con dei fogli di giornale, all'interno di una scatola di cartone o di un sacchetto di carta. Per quanto riguarda la dispensa, esse possono essere disposte all'interno di una scatola di cartone, come ad esempio una scatola per le scarpe oppure all'interno di sacchetti di carta di media grandezza, come quelli del pane. L'utilizzo di sacchetti di carta anziché di stoffa per la conservazione di patate e cipolle permette di tenere a bada la formazione di umidità e la proliferazione di microrganismi.
Nel caso abbiate raccolto le cipolle dal vostro orto, lasciatele riposare all'aria ma lontane dal sole diretto disponendoli su fogli di giornale. Esse necessitano di un periodo di essiccazione prima di essere ritirate in dispensa. Potrete disporle all'interno di cassette di legno formando degli strati da separare l'uno dall'altro con della carta. Si consiglia di controllare periodicamente le cipolle in modo da verificare che non si formi umidità e che non vi siano parti marce.
Una volta aperta una cipolla, la parte rimanente può essere affettata o tagliata a cubetti e congelata in vista di futuri utilizzi. La cipolla aperta può anche essere conservata per due o tre giorni in frigorifero all'interno del cassetto della frutta e della verdura. Le cipolline possono essere lasciate bollire per una decina di minuti con vino bianco, aceto ed un pizzico di sale e conservate sott'olio all'interno di barattoli di vetro da riporre al buio per un anno intero.

Aglio

aglio
Anche nel caso dell'aglio la temperatura ideale di conservazione, che permetterà che esso non germogli e possa essere mantenuto in cantina per mesi, si aggira intorno ai 10 gradi. In caso contrario, l'aglio potrebbe iniziare a germogliare già dopo poco tempo. Il consiglio resta dunque quello di assicurarsi di avere a disposizione una cantina dove vi sia la temperatura più adatta nel caso si preveda di acquistarne in grande quantità o si sappia di doverlo conservare a lungo dopo il raccolto.
Per chi possiede una semplice dispensa, è bene trasferire l'aglio acquistato, senza lavarlo in precedenza, all'interno di sacchetti di carta come quelli utilizzati per la conservazione del pane. L'aglio dovrà essere posto al riparo dalla luce, ma gli dovrà essere comunque garantita la possibilità di respirare, in modo da evitare la formazione di umidità e di marciumi. L'aglio, una volta aperto, può essere sbucciato, affettato o tritato e conservato in congelatore per alcuni mesi all'interno di un contenitore o di un sacchetto per alimenti. Altrimenti, per avere dell'aglio sempre a disposizione anche una volta aperto, esso potrà essere conservato in cucina all'interno di un contenitore di alluminio con coperchio, dove potrà rimanere perfettamente intatto anche per un'intera settimana.

Attività fisica: perchè praticarla


I motivi che dovrebbero spingerci a praticare una costante attività fisica sono molteplici; la rivista Taste ne ha individuati 5. Vediamoli:
  • Lo sport rende le ossa più forti: non dimentichiamoci che l’osso è un tessuto vivo che quindi viene costantemente sostituito. L’osteoporosi, di cui soffrono principalmente le donne si verifica quando la creazione di questo nuovo osso non riesce a tenere il passo con la rimozione di quello vecchio (Mayo Clinic); dieta, attività fisica, integratori alimentari ed esercizi in particolar modo con pesi possono rallentare o fermare la perdita di densità ossea e costruire ossa forti
  • Aiuta a far funzionare in maniera corretta il metabolismo e i muscoli: pensate che stando ad alcuni calcoli una donna tende a perdere fino a 3Kg di massa magra ogni 10 anni se non partica un po’ di attività fisica per mantenere in allenamento la muscolatura. La diminuzione della massa muscolare rallenta il metabolismo e quindi si bruciano meno calorie; questo causa diversi problemi all’organismo. Ecco perchè dovrebbe essere mantenuto il più attivo possibile
  • Abbbassa il colesterolo e ad aiuta ad assimilare gli zuccheri: l’attività fisica, secondo i risultati di diverse ricerche aiuta il corpo ad assorbire meglio il glucosio che come è noto è fondamentale nella prevenzione del diabete. Inoltre, dopo alcune settimane di allenamento si è potuto osservare un miglioramento significativo dei livelli di colesterolo
  • Migliora le funzioni cerebrali:  i risultati di uno studio della British Columbia  hanno mostrato significativi miglioramenti in termini di prestazioni e di funzioni cognitive nel cervello di quelle donne che hanno partecipato a dei programmi di allenamento mirati
  • Ci fa stare meglio. Vale la pena ricordare che le donne non sono mai troppo vecchie o troppo giovani per avviare un costante esercizio fisico per cercare di migliorare il proprio stile di vita.
Mi sembrano motivi più che sufficienti per iniziare a fare un po’ di sport, no?

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Metabolismo lento, dieta e attività fisica

Sono grasso perché ho il metabolismo lento. In realtà, escludendo disfunzioni ormonali, a parità di sesso e di massa muscolare, le variazioni individuali del metabolismo sono limitate. Ciò non toglie che le persone in sovrappeso abbiano, generalmente, un metabolismo più lento di quelle magre. Ma, se non sono presenti disfunzioni ormonali, il metabolismo lento è una conseguenza del sovrappeso e non la causa: il metabolismo infatti rallenta a causa di una vita troppo sedentaria (mancanza di attività fisica) e di una scorretta alimentazione. L’incremento della massa magra e dell’attività fisica rappresenta un forte stimolo per le attività del metabolismo. Più muscoli abbiamo e più calorie consumiamo nel corso della giornata, indipendentemente dall’età, dalla funzionalità tiroidea e dal livello di attività fisica. Il muscolo è infatti un tessuto vivo in continuo rinnovamento e con richieste metaboliche nettamente superiori rispetto al tessuto adiposo (quasi dieci volte). Un miglior tono muscolare aiuta a bruciare maggiori calorie anche durante l’attività fisica. Mentre facciamo sport il nostro metabolismo aumenta notevolmente e permane elevato anche per diverse ore dal termine dell’allenamento (fino a 12 ore dopo un’ attività particolarmente intensa). Per accelerare al massimo il metabolismo è consigliato eseguire un’attività mista, caratterizzata cioè da un lavoro ad alta intensità (esercizi di tonificazione con i pesi, con le macchine o a corpo libero) seguito da un’attività aerobica come la corsa, il ciclismo o il nuoto. Per accelerare il metabolismo con una corretta attività fisica e una buona alimentazione bisogna:
- fare almeno due o tre allenamenti alla settimana di durata non inferiore ai 40 minuti
- alternare attività aerobiche con esercizi di tonificazione
- darci dentro con i pesi! Non diventerai un culturista ma contribuirai ad accelerare notevolmente il tuo metabolismo
- cambiare frequentemente il programma di allenamento, in modo da favorire gli adattamenti metabolici necessari per affrontare il nuovo stress

- consumare una buona colazione
- evitare gli spuntini notturni e di assumere cibo poco prima di coricarsi: durante il riposo il metabolismo tende ad abbassarsi e molte delle calorie ingerite, non essendo necessarie nell’immediato, vengono immagazzinate nei tessuti di riserva
- non escludere completamente i grassi e la carne rossa dalla dieta: un regime alimentare troppo basso tende a diminuire il metabolismo
- bere almeno due litri di acqua al giorno (l’acqua costituisce il 65-75% della massa muscolare e meno del 35% della massa grassa)

NON RIDURRE TROPPO LE CALORIE
Spesso, quando ci si accorge che pur mangiando poco non si dimagrisce, si diminuiscono ulteriormente le calorie. Questa soluzione non è nè sana nè utile. Quando il corpo riceve poco cibo reagisce come quello degli animali che vanno in letargo: rallenta i processi fisiologici e diminuisce i consumi calorici attraverso il rallentamento del metabolismo. Questo fenomeno si verifica quando si seguono diete drastiche, che forniscono soltanto 700-800 calorie al giorno e che finiscono per provocare un rallentamento metabolico anche del 20 per cento. Eccessive riduzioni caloriche producono l’effetto opposto a quello desiderato: si tende a ingrassare più facilmente. Per rendere attivo ed efficiente il metabolismo è importante il numero dei pasti consumati nella giornata: più questo è alto, maggiore è l’effetto acceleratore. E’stato osservato infatti che le calorie quotidiane divise in 4 o 5 pasti, anziché in 2 o 3, provocano un aumento del livello di combustione calorica e quindi di consumo di energia. Per favorire l’attività di un metabolismo lento ci sono i cibi che possono facilitare lo svolgimento delle reazioni chimiche, ed altri che invece lo ostacolano.

Cibi adatti al metabolismo lento
Frutta e verdura garantiscono un corretto apporto di sali minerai e vitamine. le vitamine sono molto utili nel favorire lo svolgimento dei processi metabolici. Sì anche alle proteine contenute in carne, pesce e uova, alimenti che favoriscono il miglioramento del consumo di calorie da parte dell’organismo. Per questo molte diete dimagranti sono iper-proteiche. Sì anche al caffè senza però esagerare. Soprattutto chi è nervoso e iperteso non deve bere più di 1-2 tazzine di caffè al giorno.

Cibi da evitare per il metabolismo lento
Sono sconsigliate alcune verdure della famiglia delle crucifere come cavoli, verze, broccoli e ravanelli, in alcune persone possono rallentare la funzione tiroidea e quindi il metabolismo. No ai grassi e agli zuccheri: i dolci, ricchi di zuccheri semplici, e gli alimenti grassi in genere, richiedono una digestione più lunga e laboriosa e possono interferire con le attività metaboliche.No alle bevande alcoliche e alle bibite dolcificate, ricche di calorie, che per essere smaltite rallentano il metabolismo.

Metabolismo e disfunzioni ormonali
Nel caso in cui sono presenti delle disfunzioni del metabolismo, ci sono dei controlli e degli esami che è bene fare. II metabolismo è l’insieme dei processi chimico-fisici che trasformano il cibo in energia. Il tipo di metabolismo influisce sul peso corporeo: se accelera si dimagrisce, se rallenta si aumenta di peso. La ghiandola tiroide (situata nella parte inferiore del collo) produce gli ormoni che regolano l’intensità del metabolismo, cioè il modo e la velocità con cui l’organismo utilizza le sostanze assunte per produrre energia. Quando si verificano ingiustificati e significativi cambiamenti di peso è bene controllare la funzionalità della tiroide con un esame del sangue che si chiama dosaggio degli ormoni tiroidei. In alcune persone l’ attività del metabolismo è più lenta del normale: gli zuccheri e i grassi vengono elaborati e smaltiti con un processo rallentato. II metabolismo può essere suddiviso in tre categorie: normale o neutro, veloce, lento. Con un metabolismo normale la persona non soffre di particolari disturbi, i suoi processi biochimici sono equilibrati, è normo-peso. Con un metabolismo veloce invece, le reazioni energetiche si svolgono troppo rapidamente: zuccheri e grassi vengono bruciati molto in fretta. E’ il caso tipico delle persone eccessivamente magre e scattanti, spesso irrequiete e nervose. Chi ha il metabolismo lento brucia zuccheri e grassi più lentamente del normale, ha quindi qualche chilo di troppo, una certa tendenza al gonfiore, può avvertire una sensazione di spossatezza nell’ arco ella giornata e presenta un ritmo cardiaco e respiratorio lento. Per avere un’ ulteriore conferma di come funziona il proprio metabolismo ci si può sottoporre ad alcuni esami come il test che misura il metabolismo basale: rivela la quantità di energia necessaria per far funzionare l’organismo a riposo. Chi ha un metabolismo veloce utilizzerà più energia anche a riposo, viceversa chi lo ha lento avrà valori inferiori a quelli considerati standard. E’ utile poi controllare la funzionalità degli ormoni tiroidei (T3 e T4) e surrenali (glicocorticoidi e cortisolo), che condizionano notevolmente il metabolismo. Anche in questo caso, se i valori sono più bassi rispetto a quelli considerati normali, il metabolismo è lento, viceversa è veloce.

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Quante calorie si consumano facendo attività fisica

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L’attività fisica determina la produzione di ormoni che generano nel nostro corpo una sensazione di benessere. Ogni tipo di attività, persino il rimanere in piedi, aiuta a consumare più calorie dell’inattività totale, perciò quanto più riuscite a rendere attiva la vostra vita quotidiana tante più calorie brucerete anche senza fare un vero e proprio esercizio fisico, fate uno sforzo per aggiungere movimento alla vostra giornata.

Se odiate l’attività fisica vera e propria, come la ginnastica o i vari sport, rimangono altre possibilità di scelta. Per esempio, camminare è sicuramente il migliore esercizio. Anche i lavori di casa possono essere tanto efficaci nel bruciare calorie quasi quanto la ginnastica: l’importante è tenersi in movimento.
Provate anche a fare giardinaggio, tagliare l’erba, portare la spesa, ma soprattutto provate a non utilizzare la macchina almeno per gli spostamenti brevi. Che ne dite di fare qualche giro in bicicletta? Oppure di iscrivervi a un corso di tango o di danza del ventre? Per perdere peso, insomma, ci sono mille modi, basta scegliere quello che più ci piace.
Correre ma anche semplicemente una camminata sono le attività che fanno meglio all’organismo. La corsa è un vero toccasana in quanto muove tutti i muscoli, anche quelli apparentemente non coinvolti come le braccia e la schiena. L’esercizio aerobico è quello indicato per ottenere i maggiori benefici in quanto attiva per lungo tempo l’apparato cardiocircolatorio e respiratorio, favorendo la circolazione sanguigna periferica.
Ma vediamo quante calorie si consumano per un’ora di attività, i valori si riferiscono ad una persona di 70 kg, va considerato un aumento del 10 per cento nel consumo per ogni 7 kg al di sopra di questo peso e una riduzoine del 10 per cento ogni 7 kg al di sotto.
  • Andare in bicicletta (8 km/h) 240 calorie – più di 16 km/h 590 calorie
  • Ballare 330 calorie
  • Basket 440 calorie
  • Bowling 300 calorie
  • Camminare in discesa 250 calorie
  • Camminare in piano 280 calorie
  • Camminare in salita 600 calorie
  • Correre 590 calorie
  • Ginnastica aerobica 480 calorie
  • Lavare i pavimenti 300 calorie
  • Lavori in giadino leggeri 330 calorie – pesanti 440 calorie
  • Nuotare stile libero 510 calorie
  • Pallavolo 480 calorie
  • Pattinaggio lento 420 calorie – veloce 700 calorie
  • Sci da discesa 600 calorie – di fondo 560 calorie
  • Sollevare pesi 440 calorie
  • Spolverare 180 calorie
  • Stretching 180 calorie
  • Tennnis doppio 360 calorie – singolo 480 calorie
Fonte

mercoledì 23 maggio 2012

Le proprietà della barbabietola


BarbabietolaLa barbabietola è una pianta usata a scopo alimentare sin dai tempi più antichi.
È ricchissima di Sali minerali, e ha un apporto calorico davvero molto modesto, ogni 100 grammi di polpa, infatti, contiene soltanto 20 Kcal.
Ma possiede anche ottime proprietà depurative, inoltre facilita l’eliminazione dei grassi, caratteristica che la rende particolarmente indicata qualora si segua una regime dimagrante.
Barbabietola calorie e valori nutrizionali
  • Calorie: 43 kcal
  • Grassi: 0.17 g
  • Carboidrati: 9.56 g
  • Proteine: 1.61 g
  • Fibre: 2.8 g
  • Zuccheri: 6.76 g
  • Acqua: 87.58 g
  • Ceneri: 1.08 g
Minerali
  • Calcio: 16 mg
  • Sodio: 78 mg
  • Fosforo: 40 mg
  • Potassio: 325 mg
  • Ferro: 0.8 mg
  • Magnesio: 23 mg
  • Zinco: 0.35 mg
  • Rame: 0.075 mg
  • Manganese: 0.329 mg
  • Selenio: 0.7 mcg
Vitamine
  • Vitamina A, IU: 33 IU
  • Betaina: 128.7 mg
  • Vitamina A, RAE: 2 mcg_RAE
  • Tiamina (Vit. B1): 0.031 mg
  • Riboflavina (Vit. B2): 0.04 mg
  • Niacina (Vit. B3): 0.334 mg
  • Acido Pantotenico (Vit. B5): 0.155 mg
  • Piridossina (Vit. B6): 0.067 mg
  • Folato alimentare: 109 mcg
  • Folato, DFE: 109 mcg_DFE
  • Folati, totali: 109 mcg
  • Acido ascorbico (Vit. C): 4.9 mg
  • Alpha-tocoferolo (Vit. E): 0.04 mg
  • Fillochinone (Vit. K): 0.2 mcg
  • Colina totale (Vit. J): 6 mg
  • Carotene, beta: 20 mcg
Barbabietola proprietà
La barbabietola è composta per il 90% da acqua, ed una vera miniera di Sali minerali quali fosforo, magnesio, ferro, calcio e potassio. È particolarmente indicata, infatti, in caso di debolezza e per chi soffre di anemia e ipertensione. Inoltre, è in grado di attenuare i processi infiammatori, soprattutto quelli a carico dell’apparato digerente. È consigliata, infatti, anche in caso di stitichezza, emorroidi e meteorismo.
La barbabietola aiuta a prevenire l’obesità poiché è in grado di eliminare i grassi, e rinforza i capillari sanguigni, contribuendo a mantenere in salute il sistema cardiovascolare. Secondo alcuni studi, inoltre, sarebbe in grado di contrastare il tumore al colon, e stando ad una ricerca condotta di recente pubblicata sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics, sarebbe anche un eccezionale alleato per chi fa sport, poiché migliorerebbe le prestazioni fisiche.
Fonte: dietaland.com

martedì 22 maggio 2012

10 fonti vegetali di calcio

calcio
Siamo tutti a conoscenza del fatto che per il buon funzionamento del nostro organismo e per mantenere forti le nostre ossa ed i nostri denti sia necessario introdurre nella propria dieta quantità adeguate di calcio.
Mentre, comunemente, l’apporto di calcio veniva associato all’assunzione di latte e latticini, al giorno d’oggi si sta assistendo ad un’inversione di tendenza relativamente a tale questione, da parte di coloro che sostengono come il calcio proveniente da latte e latticini non sia facilmente assorbibile da parte del nostro organismo e che la digestione di tali alimenti richieda a propria volta una sottrazione di calcio e di altri minerali alcalini dalle nostre ossa, a causa di una eccessiva acidificazione dell’organismo provocata dagli stessi.
I casi di osteoporosi sarebbero molto più numerosi in quelle popolazioni che assumono elevate quantità di calcio tramite i latticini, proprio a causa del fenomeno sopraindicato, come dimostrato dal più ampio studio sull’argomento, pubblicato nel 1983 tra le pagine dell’American Journal of Clinical Nutrition. Fortunatamente, latte e latticini non sono le uniche fonti dalle quali attingere il calcio. Esistono infatti diversi alimenti di origine vegetale ricchi di tale minerale, a cui soprattutto coloro che hanno deciso di escludere dalla propria alimentazione i prodotti caseari, o di ridurne l’assunzione, dovrebbero fare riferimento. Secondo quanto indicato dalla Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, l’apporto quotidiano di calcio per individui adulti dai 19 ai 50 anni è solitamente stimato attorno ai 1000 mg al giorno, che diventano 1200 mg dai 51 anni in poi.

Vi presentiamo un elenco delle alternative vegetali ai prodotti caseari in merito all’assunzione di questo prezioso minerale.

1) Semi di sesamo

semi di sesamo

I semi di sesamo sono tra gli alimenti vegetali più ricchi di calcio. Una porzione da 100 gr di semi di sesamo crudi contiene infatti 1000 mg di calcio. La crema di sesamo o burro di sesamo, denominata anche Thain, può contenere fino a 400 mg di calcio per ogni porzione da 100 grammi.

2) Semi di Chia

semi di chia

I semi di Chia (Salvia hispanica) sono ricchi di calcio oltre che di acidi grassi omega-3 ed omega-6. Una porzione da 100 grammi di semi di Chia può contenere oltre 600 milligrammi di calcio.

3) Cavolo verde e spinaci

spinaci

Spinaci e cavolo verde sono tra i vegetali a foglia verde che presentano il maggior contenuto di calcio. Una porzione da 100 gr di spinaci contiene 56 mg di calcio. Una porzione da 100 gr di cavolo verde contiene 139 mg di calcio.

4) Semi di lino

semi-di-lino

I semi di lino presentano un elevato contenuto sia di calcio che di acidi grassi essenziali omega-3. Per quanto concerne il calcio, una porzione da 100 gr di semi di lino ne contiene 256 mg. Per quanto riguarda gli omega-3, essi ne contengono 17 gr ogni 100gr. I semi di lino possono essere consumati crudi, precedentemente tritati, o una volta germogliati.

5) Quinoa


La quinoa è una pianta erbacea di origine andina particolarmente ricca di calcio. Una porzione da 100 gr di chicchi di quinoa cotta può contenere tra i 60 e i 100 mg di calcio. La quinoa inoltre presenta un contenuto elevato di potassio, zinco e proteine.

6) Melassa


La melassa è un liquido che si ricava durante il processo di lavorazione dello zucchero estratto dalla canna o dalla barbabietola. Dalla prima lavorazione si ottiene melassa chiara, dalla seconda melassa scura. Quest’ultima presenta un contenuto di calcio elevatissimo: fino a 172 mg per cucchiaio.

7) Arance

arance

Un bicchiere di succo d’arancia fresco ed appena spremuto può offrire un apporto di calcio pari a circa 70 milligrammi. L’elevato contenuto di vitamina C presente nelle arance potrà essere d’aiuto all’organismo nell’assorbimento sia del calcio che del ferro, altro minerale essenziale per il suo funzionamento.

8) Legumi

Altra fonte vegetale di calcio sono i legumi, che andrebbero consumati anche per via del loro apporto di proteine e di ferro. I fagioli bianchi contengono circa 170 mg di calcio per 100 gr, le lenticchie ne contengono circa 50 mg ogni 100 gr, mentre i fagiolini ne contengono circa 70 mg per porzione (100 gr).

9) Broccoli

broccoli

I broccoli contengono circa 47 mg di calcio per ogni porzione da 100 gr. Contengono inoltre vitamina A, vitamina K, fibre vegetali benefiche per l’intestino e vitamina C, che contribuirà ad agevolare l’assorbimento del calcio da parte dell’organismo.

10) Mandorle e fichi secchi


Anche la frutta secca o essiccata presenta un contenuto di calcio non di certo trascurabile. Ci riferiamo particolarmente alle mandorle, che ne contengono ben 266 mg ogni 100 gr, ed ai fichi secchi. Consumarne cinque al giorno garantisce un apporto quotidiano di calcio pari a 135 mg.

lunedì 21 maggio 2012

Camminare o correre: cos'è meglio?

Walk, don’t Run la suonava Johnny Smith, jazzista americano, grande chitarrista. E Cammina, non correre sembra essere il comandamento di uno dei guru del fitness americano, Michael Feigin, che potete seguire anche su Twitter. Feigin tenta di rispondere alla domanda: meglio correre o camminare, per il vostro allenamento?
Ovviamente correre fa bene e aiuta a perdere peso, ma ha una serie di controindicazioni: per esempio, può essere poco raccomandabile se non siete esperti o se siete poco allenati.
Camminare è ottimo, d’altro canto, se siete abituati a una vita sedentaria. Ma ovviamente non brucerete molte calorie.
E allora, Feigin propone una soluzione: la camminata veloce, la marcia. Mantenere un passo sostenuto e veloce, senza però finire per correre. Un’ottima via di mezzo, che richiede una serie di accorgimenti e di suggerimenti.
Per prima cosa, fare comunque riscaldamento. Anche se vi apprestate, “semplicemente” a una marcia.
Quando camminate, ricordatevi di pensare a voi stessi come se foste il più alto possibile: testa alta, busto sollevato, movimenti rilassati.
Fate piccoli passi veloci. Lasciate che il tallone del piede anteriore atterri proprio davanti alla punta del piede posteriore.
Se potete, utilizzate un heart monitor per la frequenza cardiaca. Se volete aumentare lo sforzo, provate un percorso in pendenza, passi più veloci o movimenti delle braccia più ampi.
Camminare. Non correre. La marcia può essere una vera sorpresa, mette in movimento una serie di muscoli che probabilmente sono inattivi da tempo e vi garantisce un’ottimo metodo per rimanere in forma senza strafare.

fonte

Dimagrire mangiando: 12 consigli per un'alimentazione anti-ciccia

Con l’arrivo della bella stagione si corre ai ripari con le diete. Ma funzionano davvero? Secondo il dottor Filippo Ongaro, pioniere della medicina preventiva, personalizzata e anti-aging, la soluzione non è certo in una dieta a tempo concentrata solo sul conteggio delle calorie. Ciò che conta davvero è cambiare il proprio rapporto con il cibo e trovare un nuovo piacere nel mangiare in modo corretto. Prima regola fondamentale: tutto ciò che ci arriva dalla natura è molto meglio di quello che viene prodotto. Ecco tutti gli altri suoi consigli per un’alimentazione coi fiocchi che aiuti a ridurre il girovita e ad evitare il tanto temuto effetto yo-yo.
  • Fare 3 o respiri profondi prima di iniziare a mangiare. In questo modo si attiva il nervo vago che, esercitando un effetto calmante, aiuta a non mangiare troppo in fretta. Infatti lo stomaco impiega dai 20 ai 30 minuti per inviare i segnali di sazietà al cervello e mangiare velocemente impedisce di sentirsi sazi. E mangiare con più calma permette anche di masticare meglio.
  • Per accelerare la perdita di peso la sera è meglio preferire piatti che, grazie all’elevato contenuto di liquidi, contribuiscono al senso di sazietà. Largo, quindi, a brodi, zuppe e minestroni.
  • Preferire i cereali (pasta, riso, pane) integrali, in modo da non incidere troppo sulla glicemia e sulla regolazione dell’insulina. Non è necessario bandirli completamente dalla cena.
  • Per ottenere facilmente un pasto bilanciato scegliere un piatto unico formato per il 50% da verdure, per il 25% da cereali integrali e per il 25% da proteine. Un esempio? 50% di broccoli, 25% di riso integrale e 25% di salmone al vapore.
  • Controllare sempre la provenienza della carne. Che sia bianca o rossa, l’importante è che non provenga da allevamenti intensivi.
  • Anche per il pesce vale la stessa regola indicata per la carne. Meglio, quindi, scegliere quello pescato. Tuttavia, il pesce di grossa taglia pescato in mare può accumulare molti inquinanti. Per questo sono da preferire specie piccole come lo sgombro e le sardine.
  • Non eccedere con latte e latticini, che contengono molti grassi. Per sfruttare al meglio il calcio in essi contenuto non dimenticare di mangiare anche verdure ricche di vitamine K e D, che aiutano a fissarlo nelle ossa.
  • Le uova, che costano poco e sono molto nutrienti, sono da preferire sode. In questo modo la preparazione non aggiunge grassi e non altera la loro qualità. Chi non ha particolari problemi può mangiarne 3-4 alla settimana.
  • Consumare sempre verdure di stagione.
  • Non essere troppo restrittivi con le spezie e con l’olio d’oliva e spezie. Quest’ultimo fornisce nutrienti molto importanti. A un piatto unico è possibile aggiungerne un cucchiaio in tutta tranquillità.
  • La frutta secca, che ha un elevato valore nutrizionale, può essere un ottimo snack. Le noci, ad esempio, contengono antiossidanti, vitamine e fibre e sono più salutari di un prodotto confezionato.
  • Se si decide di fare uno sgarro, non avere rimorsi. Non è un’abbuffata occasionale a fare ingrassare, ma errori quotidiani nell’alimentazione.

  • Fonte

    Non correre se si è stanchi


    correreA volte diventa una scusa utile a saltare l’allenamento ma gli esperti suggeriscono di evitare di correre quando si è stanchi a sera dopo una faticosa giornata di impegni perché cresce il rischio di lesioni.
    La fatica infatti influisce negativamente sulla prestazione non solo perché i risultati sono peggiori ma anche per la cattiva tecnica determinata dalla stanchezza, che ci induce ad assumere posizioni di compensazione, spesso scorrette, per eseguire l’esercizio con lo sforzo minore possibile, ma sbagliando.
    In questo modo il rischio di farsi male a ossa, legamenti e muscoli cresce esponenzialmente e anziché far bene rischiamo di peggiorare il nostro stato, foss’anche solo con una semplice contrattura.
    In questi casi allora è meglio recuperare con una sessione di allenamento di bassa intensità seguita da una di media intensità nei due giorni successivi per riprendere poi con i ritmi consueti una volta che il recupero sia completo.

    Fonte 

    Consigli per correre in piena estate


    corsa spiaggiaCon certe temperature la voglia di fare sport si dissolve nell’aria ma se la vostra determinazione sfida il termometro basta osservare qualche piccolo accorgimento per continuare l’allenamento senza rinunciare all’attività fisica ma senza conseguenze spiacevoli. È in particolare ai runner che si rivolgono questi consigli, dal momento che la corsa è forse lo sport più praticato a livello amatoriale nella bella stagione perché è alla portata di tutti.
    L’importanza dell’idratazione prima, durante e dopo l’allenamento rimane naturalmente la prima e più ovvia ma mai troppo ribadita buona abitudine da adottare, soprattutto in estate quando la sudorazione copiosa impoverisce d’acqua l’organismo.
    Reintegrare i sali minerali alla fine dell’allenamento può essere una buona abitudine collaterale che magari vi farà venire più voglia di bere, visto che le bevande mineralizzate sono spesso anche molto gradevoli al gusto.
    Altro punto cruciale è scegliere l’orario giusto per correre, evitando le ore più calde della giornata e soprattutto evitando di correre sotto il sole. Se proprio non avete scelta, ricordatevi di mantenere basso il regime di corsa, di indossare un cappellino e di abbondare con la crema protettiva solare, meglio se in formulazione sport perché non si sciolga con il sudore perdendo la sua efficacia.
    Se al posto della corsa all’aperto avete la possibilità di sfruttare uno spazio indoor e correre su un tapis roulant l’attenzione non può scemare perché spesso i locali sono climatizzati e si rischia di buscarsi un sonoro raffreddore fuori stagione, sudando a quelle temperature gelide solitamente presenti nelle palestre.
    Infine veniamo all’abbigliamento: scegliete capi leggeri e traspiranti ma che vi coprano abbastanza da evitare al sudore di asciugarsi addosso durante la corsa nel caso ci sia brezza. Meglio una maglia con le maniche corte in materiale traspirante che una canotta in semplice cotone.
    Le scarpe, naturalmente, vanno scelte con cura in base al tipo di fondo su cui correrete. Valutate con attenzione la possibilità della corsa sulla spiaggia o sulla battigia dove arrivano ad infrangersi le onde, perché potrebbe non essere così piacevole come sembra: la corsa sulla sabbia è davvero dura. Un’alternativa: correre in campagna o per i boschi, preparando in anticipo un percorso natura.

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    Consigli per correre anche quando piove


    corsa pioggiaNon vi piacciono le palestre e preferite le attività all’aria aperta? In inverno diventa però più complicato riuscire a praticarne con costanza. Se non potete rinunciare a correre neanche quando piove, fatelo comunque, ma con qualche accortezza.
    Scegliete un percorso che conoscete bene e avete fatto spesso in modo da sentirvi a vostro agio sul terreno già noto. Qualunque asperità del fondo sarà già conosciuta e la pioggia che sembra trasformare e nascondere le insidie non vi potrà fregare. Meglio se il percorso è su asfalto. Lo sterrato sarà comunque da evitare mentre piove, perché più soggetto a modificarsi con l’acqua.
    Copritevi con i soliti abiti, per evitare di sovraccaricarvi. Tenete conto solo della temperatura e non della pioggia, per la quale basterà un leggero giubbino impermeabile. Proteggete però le zone sensibili dall’umidità: piedi, testa e collo, spalle. Rischiate di buscarvi un raffreddore.
    Assicuratevi di avere una buona visibilità, usando un cappello con visiera per esempio. Se portate gli occhiali indossateli come sempre, ma proteggeteli con il cappello dotato di visiera e non solo con il cappuccio del giubbino impermeabile.
    Non trascurate l’idratazione, che va curata come sempre anche se piove e non avvertite la sensazione della sete. Suderete allo stesso modo e la scarsa idratazione peggiora il rendimento.
    Usate scarpe adatte con calze comode. Temete che si rovinino con l’acqua? Non rinunciatevi comunque per indossarne un paio più vecchio ma meno adatto perché, per esempio, già usurato e sformato. L’importante è correre solo quando pioviggina e non se viene giù un temporale di enormi proporzioni, chiaramente.
    Alla fine, naturalmente, cambiatevi e asciugatevi bene, preferibilmente prima di fare gli esercizi finali di stretching, per evitare che il sudore e l’acqua vi si asciughino addosso, facendovi ammalare.

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