
Quando si parla di dieta vegetariana si deve necessariamente parlare di
filosofia, le cui radici si perdono nella notte dei tempi. Ne parlano i
Veda indiani, si ritrovano nell’antico Egitto, nell’antica Grecia, il
medioevo, l’umanesimo, illuminismo fino ad arrivare ai giorni nostri ed a
tutte le forme di vegetarianesimo note. Ma perché diventare vegetariani?
Le motivazioni possono essere tante: da quelle legate all’osservanza di
alcuni dogmi religiosi alle più comuni etiche, salutistiche, ecologiche
ed economiche. Questi i vari regimi alimentari comunemente noti:
- quasi-vegetariana: dove i cibi di origine animale non conservano più un ruolo calorico o nutrizionale importante
- vegetariana a casa: limita l’apporto di cibi animali a contesti eccezionali
- pesco-pollo-vegetariana: esclude solo le carni rosse
- pesco-lacto-ovo-vegetariana: esclude il solo consumo di carne rossa e bianca
- dieta pesco-vegetariana: esclude tutti i prodotti di derivazione animale tranne il pesce
- dieta lacto-ovo-vegetariana: esclude in toto carne e pesce (è la universalmente nota)
- dieta ovo-vegetariana: esclude tutti i prodotti di derivazione animale tranne le uova
- dieta lacto-vegetariana: esclude tutti i prodotti di derivazione animale tranne latte e latticini
- dieta vegetaliana (detta anche vegan o vegana o vegetariana stretta): non prevede l’assunzione di alcun derivato animale
- dieta crudista: prevede solo alimenti vegetali non sottoposti a trattamenti termici
- dieta fruttariana: prevede solo frutti da semi
Pro e contro – Dieta vegetariana e Dieta Vegana (o Vegetaliana)
Entrambi i modelli, al di là delle considerazioni di tipo etico, presentano lati positivi e negativi dal punto di vista salutistico.
Le diete vegetariana e vegana, essendo prive di carne, proteggono nei confronti di alcune delle cosiddette “malattie del benessere”, quali le patologie cardiovascolari, il diabete, l’obesità e alcuni tipi di cancro. Eliminando carne e pesce, inoltre, si evita di ingerire le sostanze tossiche e inquinanti presenti nella catena alimentare o i farmaci antibiotici e anabolizzanti usati nei mangimi.
Ma al contempo la dieta vegetariana può comportare delle carenze di ferro (con conseguenti anemie) e proteine. Il calcio può essere introdotto mangiando uova, mentre la mancanza di proteine animali può essere compensata con legumi e frutta secca. Per integrare il ferro, invece, si consiglia di aggiungere alle verdure del succo di limone.
La dieta vegana presenta invece una carenza di calcio, vitamina D e vitamina B12 (la cui mancanza comporta anemia, vertigini, difficoltà di concentrazione, perdita della memoria, debolezza). I vegani devono introdurre queste sostanze tramite alimenti vegetali fortificati, come ad esempio il latte di soia arricchito con vitamina D o B12.
Fonte
Inoltre teniamo in considerazione che: nei vegetali trovi tutte le proteine che vuoi, per completare il pool di aminoacidi nobili va seguita una dieta equilibrata che includa più tipi di alimenti (cereali, legumi e frutta secca ad esempio coprono tutti gli aminoacidi necessari) in quantità moderate. Infatti se è vero che a parità di peso la carne contiene più proteine non è vero lo stesso a parità di calorie. Ed è sulle calorie che lo sportivo basa la propria dieta, il peso degli alimenti non interessa a nessuno (a parte al negoziante quando deve fare il conto). E soprattutto si evitano i grassi della carne, inutili e dannosi per uno sportivo.






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